Anche se alcuni erano alla prima esperienza da Pacer, il curriculum dei magnifici 35 angeli custodi di Torino è sicuramente impressionante: se avessero gareggiato a staffetta, tutti assieme avrebbero percorso (quasi) tre volte il giro della terra, 1.8 volte il raggio di Saturno, 1.5 volte quello di Giove, ed un sesto di quello del sole. Ciò significa anche la distanza corsa alla velocità della luce per quasi mezzo secondo. Ma il pacer non deve né correre a lungo, né velocemente ma "semplicemente" essere regolare, per aiutare i meno esperti a non consumare energie inutilmente.
Hanno tutti raggiunto questo semplice l'obiettivo? chi è stato il più regolare? chi è stato il miglior trio?
Noi di ThePacer.it abbiamo cercato di rispondere a queste domande, stilando la classifica dei migliori pacer. Sfruttando le (poche) conoscenze della teoria statistica dell'affidabilità e con semplici calcoli, abbiamo valutato le performance di tutti i pacer presenti sul percorso. L'idea è banale: come è stato spiegato nel decalogo del pacer, il nostro calcolo statistico ha determinato il gruppo più regolare tra tutti i pacer. Per evitare di penalizzare chi ha corso più tempo, abbiamo comunque "normalizzato" i risultati in modo da determinare l'affidabilità relativa del pacer, indipendentemente dal tempo complessivo. Il calcolo non è basato sul real time, ma come insegna il professor Massini sul tempo dallo sparo.
Ecco i risultati:
- Primi classificati, palloncini azzurri delle 3h30 (Eduardo Aguilar - Beppe Bizzarri - Massimo Petrucci - Valter Audisio), tutti e quattro perfetti, con il coefficiente di variabilità sotto l'1% (sintomo di eccellenza).
- Secondi classificati, palloncini delle 4h45 (Mario Boncore - Alfredo Mongelli - Domenico Quartucci), in particolare Mario ha avuto un indice sotto l'1% (ma con tre rilevamenti rispetto a 4 equivale a circa 1.5%).
- Infine, terzi classificati sono risultati i palloncini gialli delle 3h50 (Luca Aiudi – Gaetano Covizzi - Ciro Di Palma), da segnalare Ciro, al debutto da pacer, e Gaetano entrambi sotto il muro del 2%, segno di incredibile costanza dei tempi.
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