Questa maratona ha un inizio un pò strano. Un post su
facebook della mia amica Alina il venerdì antecedente la gara, “Chi viene con
me a Brescia a fare il pacer delle 4h30’ ? Contattatemi ” e nell’istante in cui
lo leggo decido d’andare. Sono il primo a propormi,così la pugliese incredula
e contenta mi da appuntamento alla domenica mattina nella città lombarda. Mi organizzo
subito chiamando il fido Andrea e all'istante troviamo l’accordo per fare il viaggio
insieme. Sabato pomeriggio però la doccia fredda,Alina mi comunica che non
potrà essere presente per motivi :”...poi ti spiego...”. Un vero problema per
me che non avendo mai corso ad un’andatura così bassa mi sarei ritrovato ad essere
molto più veloce del necessario portando fuori giri gl’ignari al mio seguito. Parlo
con gli organizzatori e cerco di farmi assegnare un tempo che vada dalle 3h 15' alle 4h 00’ ma non è
possibile. “Dai,tranquillo,vieni e domani vedremo” è la loro risposta. Non
tanto rinfrancato da ciò arriva domenica mattina e si parte alla volta di Brescia.
Ritiro pacco gara e pettorale veloce,foto di rito con tutti i pacers e la
scoperta che io sarò l’unico delle 4’30’. Viale Europa con la sua ampia sede stradale vede la
partenza e poi è un lungo peregrinare per la periferia della città. Il mio è un
gruppo ben nutrito anche perché costituito da tanti che correranno la mezza
maratona. Con me anche Angela Gargano,amica di tante avventure,giunta in città
con suo marito Michele anch’egli maratoneta. So che quell’andatura è la sua e
le chiedo se può stare con me fin quando le mie gambe non memorizzeranno il
ritmo. Come da consiglio degli organizzatori:” Fate divertire le persone”,
inizio il mio show,d’altronde uno che corre con una cresta colorata fucsia,
verde,gialla e blu come potrebbe non regalare un sorriso agli astanti. Insieme
a noi dall’inizio c’è Stefania che braccatomi sulla linea di partenza mi aveva
chiesto di portarla al traguardo senza difficoltà. E’ un susseguirsi di
battute,di barzellette,fino a quando alla mezza maratone praticamente tutto il
gruppo svolta facendomi rimanere insieme a Angela,Stefania ed un altro atleta. Che delusione...Abbiamo un vantaggio sulla tabella di marcia di circa quarantacinque secondi
,quindi tutto nella norma. Negli ampi viali che vengono percorsi, ammiro la professionalità
dei volontari, pronti ad indicare il senso di marcia con largo anticipo a tutti
gli atleti. Proseguiamo imperterriti e attraversiamo una vasta area
industriale con tantissime fabbriche. Un pugno in un occhio invece è un’ampia
zona formata da fabbriche dismesse e quindi da bonificare. Il sole intanto fa
sentire il suo calore ma siamo ancora lontani dal centro. Arrivati ad un certo
punto Angela mi dice che ha un problema e rallenta. Rimaniamo in tre. Verso il
trentacinquesimo chilometro perdo anche un altro atleta e così rimaniamo io e Stefania. Parliamo di tante cose,lei mi sprona
a chiacchierare,”Così non penso alla strada da fare”,mi ripete. Intanto il traguardo si
approssima e le soste ai ristori che io avevo calcolato più lente sono sempre
una toccata e fuga. Arriviamo al quarantesimo chilometro e rallento leggermente
invitando la mia ombra (Stefania) a continuare. Un boato accoglie il mio
giungere in piazza Paolo VI, sono i tantissimi gli amici che aspettano me per
fare festa tutt’insieme. Abbracci,saluti e foto prima della leggera salita che
sfocia in piazza della Loggia,così artisticamente bella,così un pugno nello
stomaco nella storia italica. Chiudo,da solo,in 4h 29’ 45” . Pasta party e poi a zonzo per la città in
direzione della metro dove mi sono sentito veramente osservato. E’ così strano
vedere uno che in inverno gira per le strade
in pantaloncini corti,canotta, cresta fosforescente e bandierone
dell’Inter al seguito? Ma si, sono proprio strani questi bresciani.
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