Dovendo fare un allenamento di circa 55km,ho avuto la
brillante idea d’iscrivermi alla matatona delle Terre Verdiane;gara che si
corre a pochi chilometri da casa mia e facilmente raggiungibile in macchina.
L’ho fatto perché non mi piace sfruttare i ristori e l’organizzazione di chi fa
dei sacrifici per far correre le persone e rende sicuri i percorsi. Domenica
mattina,piove e c’è freddo. Raggiungo il paese che vedrà il traguardo della
gara, Busseto, in compagnia di amici e lasciata
la macchina in parcheggio,raggiungiamo Salsomaggiore,località di partenza della
maratona,con una delle navette messe a disposizione dagli Organizzatori. Il ritiro dei pettorali
è molto caotico,c’è una lunga coda ed il posto è angusto (magari da rivedere la
location). Per metterci in tenuta da gara ci dirigiamo verso gli
spogliatoi posti circa un chilometro più
avanti,intanto il cattivo tempo imperversa.
Raggiunti i locali adibiti al cambio, noto subito una marea di persone e
una calca incredibile. Ci spogliamo a fatica. Dopo un pò usciamo e portiamo i
borsoni ai camion adibiti al loro trasporto. C’è freddo,piove e moltissimi di
noi iniziano un lungo riscaldamento nel viale da dove ci sarà lo start.
Partenza posticipata di un quarto d’ora e gente che continua a correre zig zagando
tanto da sembrare mosche impazzite... Finalmente lo sparo,si comincia ed ognuno
inizia a pensare a quella che sarà la
sua corsa e a quello che sarà il suo traguardo. Si,perché la cosa bella di
questa manifestazione è che al suo interno ha tante gare su varie
distanze,ognuna con un traguardo tutto suo nei paesi che s’incontrano lungo il percorso. L’inizio in discesa è molto
facile e tanti si lasciano prendere “la mano” correndo ad un’andatura un po’
più veloce e pagheranno dazio dopo. Io corro insieme a Tallarita,col quale m’alleno
e Salvatore,un ragazzo di Parma molto simpatico;andatura da allenamento con
qualche variazione di velocità. Essendo partiti dal fondo del gruppo,passiamo
tanti amici ed è un continuo salutarsi. Dopo un po’ dico al parmigiano di
rallentare un po’ la sua corsa se vuole arrivare al traguardo nel migliore dei
modi... Farà così e farà registrare il
suo tempo migliore in una maratona. Intanto i paesi si susseguono ed il passaggio attraverso
il loro centro è sempre suggestivo e bello. Quando sono passati una trentina di
chilometri,causa un bisogno fisiologico,perdo Antonio. Tranquillamente e allungando
un po’ raggiungo Marco Bonfiglio,il milanese anche lui presente in Emilia per
un allenamento di rifinitura per una gara di cento miglia in terra americana
che poi lo vedrà vincitore. Anche col
meneghino mi diverto molto,chiacchieriamo e intanto s’ascolta la musica di
Verdi che viene sparata dagli altoparlanti lungo il tracciato. Non ci
accorgiamo neanche che comunque stiamo correndo una maratona ed arriviamo al
traguardo. Mi ristoro,con un bicchiere di tea e un panino ed intanto giunge
Antonio.Fa quello che ho fatto io e trascorsi cinque minuti,ripartiamo, sempre
di corsa, contromano sul percorso di gara. Ritornati al trentaseiesimo chilometro
decidiamo ancora di tornare verso Busseto in modo da poter usufruire dei
servizi della gara. Alla fine, una doccia calda,un piatto di pasta e buon allenamento svolto,in
fondo era quello che cercavamo. Buoni : il servizio navetta,il ristoro finale,il
pasta party,le docce e il percorso ormai consolidato. Da rivedere : location
ritiro pettorali e spogliatoi d’inizio gara.
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