giovedì 3 giugno 2010

100 km del Passatore : Gli stati d'animo di una battaglia !!!

In questi due giorni sentendomi con Franco Lanfredi su FB sono stato spronato a scrivere le emozioni mentali della mia "passeggiata"al Passatore. Eccovi il racconto pubblicato su Nati Per Correre: http://www.natipercorrere.it




Scrivere di corse,di tempi e di folklore legato ad una manifestazione podistica è una bella cosa. Analizzare in modo razionale con i freddi numeri cercandone di capire "I MOTIVI" è tutt'altro. Non è più difficile ma solo altro esercizio. Il mio "Passatore" volendolo sintetizzare numericamente si riassume nella tabella che segue:




Rilevamento Km T.tot media tot p.tot Km T.fraz media fraz pos fraz

Borgo San Lorenzo 31,50 2:37:19 s 12,01 Km/h 41 31,50 2:37:19 12,01 Km/h 41
Colla di Casaglia 48,00 4:27:36 s 10,76 Km/h 44 16,50 1:50:17 8,98 Km/h 54
Marradi 65,00 6:23:47 s 10,16 Km/h 96 17,00 1:56:11 8,78 Km/h 356
San Cassiano 76,00 8:03:44 s 9,43 Km/h 158 11,00 1:39:56 6,60 Km/h 622
Brisighella 88,00 9:09:30 s 9,61 Km/h 110 12,00 1:05:45 10,95 Km/h 21
Faenza 100,00 10:01:07s 9,98 Km/h 85 12,00 0:51:37 13,95 Km/h 7


Volendolo compendiare in tre parole invece: SOGNO,INCUBO e REALTA'.
SOGNO,perchè correndo non puoi non pensare a quello che è stato il Passator cortese;
INCUBO,per la crisi che ho avuto;
REALTA',perchè subito dopo il traguardo si ritorna al presente,si analizzano i dati e si mette a fuoco la prossima avventura.
Non solo dal racconto che seguirà ma anche dalla tabella precedente,si evince di come abbia avuto una prima parte di gara ,almeno fino alla distanza canonica della maratona,abbastanza tranquilla ,senza problemi e con la mente sgombra,i cui due principali lavori erano mettere a fuoco i paesaggi che si avvicendavano lasciando Firenze inerpicandoci per gli appennini e monitorare il fisico. Seguita  da una seconda parte di corsa fino a San Cassiano in piena emergenza anche se comunque sempre lucido ed un terza frazione di manifestazione corsa come se la gara stesse iniziando in quel momento ,con la sensazione di avere le ali ai piedi e di sentire la bellezza della corsa nell'anima.Prima di partire ,mentalmente un primo traguardo me l'ero posto al Passo della Colla,però a partire dal 42 imo km iniziavo a sentire i primi sintomi di una crisi che poi si sarebbe protratta per 33 km ,fino al 75 imo km.Un black out anche abbastanza brutto.Un secondo traguardo doveva essere Marradi,la fine del discesone ed il terzo,il traguardo,l'arrivo a Faenza. Veniamo ora a capire i perchè di questa crisi e del come abbia fatto a gestirla e a superarla.A differenza della 100km della Brianza,alla quale era stata dedicata una preparazione, fisica e mentale,specifica perchè non potevo sbagliare (C'era in ballo la qualificazione alla Spartathlon) ,il Passatore è stato corso come allenamento e quindi mentalmente "preso" in modo diverso.Non sottogamba,perchè gli allenamenti li eseguo sempre con serietà e scrupolo ma non avevo quella condizione di "Dentro o fuori" che aveva caratterizzato la corsa lombarda. Verso la distanza canonica della maratona la mia mente ha iniziato a capire che il corpo non reagiva al pienamente."Ok,mi dico,arrivo alla Colla e poi vedo" Un pò cammino,un pò corro ed arrivo su in 4 h 27 min,da li in poi però nonostante una ripida discesa di circa 15 km tutto diventava più difficile e duro.Il cervello dava degli impulsi che le gambe ed il fisico  recepivano solo in parte,era in atto un ammutinamento e la testa prendendo atto di ciò iniziava ad elaborare piani alternativi per ovviare alla situazione che si faceva sempre più difficile e drammatica.Mi ripetevo:"Corro 5 km all'ora,così arrivo in 15 ore".Non male come ipotesi. "Mi fermo un pò e poi riparto",scartata subito,rischiavo un blocco totale."Continuo così e poi vedo se cambia qualcosa?".Questa opzione veniva prima presa in considerazione e poi dopo qualche km attuata.Il buio cominciava ad arrivare ,il freddo anche e non avendo mezzi per ovviare a ciò perchè nei posti deputati non avevo visto dove fossero ubicati i nostri cambi, non per poca lucidità ma perchè proprio non li ho visti,andavo incontro all'incognito consapevole di andare proprio li, in quella direzione e comunque sicuro di trovare una soluzione.Fisico e mente come presi da un istinto di sopravvivenza mi suggerivano di continuare nel mio incedere,mi suggerivano alcune piccole cose, solo che i km che prima correvo ,adesso li cammino.I tempi di percorrenza al km si allungavano,nei tratti nei quali camminavo non staccavo le braccia dal corpo per evitare di avere più superfice raffreddata dall'aria della notte. Nonostante tutto ciò ero contento perchè consapevole del fatto di star lottando e che questo mi sarebbe servito in futuro per la Spartathlon.Galleggiavo nella notte come una piccola barca in balia di una tempesta con una sola pompa del timone funzionante ma comunque sempre col la prua verso il sereno aspettando che il tutto potesse passare.Mi superano in tanti,troppi...Sembravano delle lucciole quando mi affiancavano e degli aerei quando mi superavano,con le loro lucine ed i loro inserti catarifrangenti ALL'IMPROVVISO PERO'... Ristoro del 75 imo km incontro un amico che mi riconosce e m'incoraggia.Da quel momento è tutt'altra storia.La mente riprende possesso delle gambe e del corpo tutto,l'ammutinamento è rientrato,mi dico:"Beh,mancano solo 25 km,li faccio e vado a casa".Sono un'altra persona,al netto dei ristori corro leggermente sotto i 4'00'' al km,sono rilassato,ripasso un bel pò di atleti che mi guardano allibiti facendomi i complimenti,stavolta sono io il marziano,spingo sempre di più,i miei due ultimi parziali dicono 21 imo tempo e 7 imo tempo... FANTASTICO. Arrivo dal buio della notte ,da lontano una luce gialla.E' la strada che poi sfocia nella piazza del traguardo,mi dico: "Che bello sembra di andare contro il sole,contro la luce".Entro in quella strada,sono solo,sono contento,felicissimo,prendo il mio bandierone,sono orgoglioso di me stesso.Davanti a me e dietro di me sempre nessuno mi sento il padrone ,gli applausi della gente sono tutti per me,senza ombra di dubbio,ecco lo striscione,lo passo felice.Da questo attimo inizio già ad analizzare la corsa e sono felice d'aver avuto ,gestito e superato quei 33km di crisi,d'altronde speravo di avere qualche problema simile per combatterlo e fortificarmi anche se la previsione era di una 15 ina di km di crisi verso la fine e non oltre trenta a metà.