lunedì 26 luglio 2010

4^ Golden marathon Rimini extreme:Il racconto di una gara da dimenticare...

Non sempre e come faccio spesso si può raccontare di una gara corsa in modo brillante,senza problemi ed organizzata alla perfezione.Quando accade il contrario è anche giusto aver l'umiltà,il coraggio e l'onestà di raccontarlo affinchè le critiche possano servire da pungolo per fare meglio.Questo vale per me come atleta e per gli organizzatori delle manifestazioni.La 4^Golden marathon Rimini extreme è stata,dal punto di vista fisico, la mia peggiore corsa che abbia mai fatto ed anche dal punto di vista organizzativo ha palesato diverse lacune.Partiamo dall'inizio cercando di capire la genesi di questa mia debacle,questo però non deve fornirmi una giustificazione o servire da alibi ma deve essere il punto d'inizio,un momento dal quale ripartire cercando di capire,analizzare l'errore compiuto in modo che esso non si perpetri in futuro.Sveglio dalla mattina alle quattro per andare a lavorare e dopo aver mangiato della pasta ed un panino col crudo verso le tredici,mi reco ,in treno,verso Rimini,luogo dove si terrà la manifestazione collocata all'interno della 5^ 100km Rimini extreme che negli ultimi anni ha visto vincitore sempre il grande Ivan Cudin.Mi permetto di aprire una parentesi su Ivan,ragazzo sempre disponibile e prodigo di consigli verso tutti,sempre umile,nonstante sia un Campionissimo e sempre sorridente nonostante i problemi fisici che ultimamente l'attanagliano... Chiusa parentesi.Arrivato a Rimini,verso le 17,nell'attesa da Milano del mio amico Claudio ,mangio dei biscotti e bevo una coca cola (primo errore in assoluto da non ripetere piu'!!!). Ci rechiamo alla nuova darsena dove c'è il centro maratona e l'intera organizzazione,ritiriamo il pettorale ed il pacco gara in modo veloce (finalmente una maglietta della misura giusta... Bravi), rispondono alle nostre domande in modo chiaro e con fare gentile e poi chi vuole riposare un pò,può farlo su dei lettini messi a disposizione.I saluti con gli amici di sempre,il nostro sembra ormai un circo itinerante,ci si conosce tutti... Battute,foto,risate e commenti rendono l'atmosfera ancora più piacevole e riempiono l'aria e l'attesa per la partenza.Arriva l'ora del pasta party... Tardi e scarso,tanto che alle rimostranze di qualche atleta ci viene concesso un altro "giro".Da ogni angolo sbuca la simpaticissima Denise con la sua macchina fotografica sempre pronta ad immortalare gli attimi,le scene più simpatiche,le piu' originali,diciamo la verità se non ci fosse dovrebbero inventarla!!! Verso le 21.30 si parte in corteo verso l'arco d'Augusto,praticamente una passeggiata di un paio di chilometri per arrivare alla partenza.Ore 22.00 si parte...Subito dopo lo start ,neanche dopo un minuto di corsa,mi accorgo d'avere problemi allo stomaco... Accidenti!!! Dovendo fare un allenamento e partito tranquillamente per correre la maratona noto che non ci sono degli atleti fortissimi sulla distanza ma siamo tutti più o meno dello stesso livello,quindi un pensierino alla vittoria lo faccio,promettendomi però che avrei preso in considerazione l'ipotesi solo se continuando così fossi stato nelle prime posizioni verso la mezza maratona.Raggiungo subito un bel gruppetto di atleti,il passo è regolare,tranquillo e sono tra i primi... Bene.Ristoro del quinto chilometro,come sempre prendo un bicchier d'acqua,perdo qualche secondo che pero' subito recupero.Ristoro del decimo chilometro,qui commetto un altro grave errore,non mi accorgo,perchè non mi viene detto,che nel bicchiere che stavo prendendo ci fossero i sali,che mi fanno star male e non la sola acqua o il te.Ormai però è tardi,l'ho già buttato giù ed il patatrac è compiuto,aggiungendo un altro tassello al mio malessere gastro intestinale.Verso il ventesimo chilometro,credo,c'è una discesa,una folata di vento gelido... Un blocco,inizio a vomitare e sarà così per altre sei volte.Pensare che parlavo di ciò con Ivan proprio prima della partenza,mi aveva messo in guardia del problema riguardo alla Spartathlon... Consigli preziosissimi dei quali farò tesoro e perchè me li ha dati Lui e perchè adesso so cosa significhi.Passa il tempo e ormai svuotato cammino un pò in compagnia di un amico toscano.Purtroppo è notte,si sale di quota ed inizio ad avere freddo.Mi passano in tanti,c'è chi mi riconosce e m'incoraggia,chi invece è perso nella sua corsa.Arriviamo però a quattro chilometri dal traguardo ed ai piedi di una bella e ripida salita vengo preso da un moto d'orgoglio ed inizio a correre velocemente e con regolarita come se niente fosse successo,superando una dozzina di atleti arrivo al traguardo della maratona neanche poi tanto stanco.Buono il ristoro. Qui ancora però una pecca organizzativa... Non si possono far aspettare per qualche ora gli atleti sfiniti in un ambiente piccolo,freddo e senza doccia.No,questo no !!! Per concludere vorrei elencare ancora delle cose che non mi son piaciute:
1) I chilometri segnati in malo modo e poco visibili;
2) Il profilo altimetrico che ci avevano dato non corrispondeva alla realtà;
3) Il percorso non era segnato in alcuni punti in modo chiaro,sono stato testimone di arrivi della 100km di atleti che giungevano da strade diverse e non parlo di atleti che viaggiavano nelle retrovie (con tutto il rispetto) ma parlo anche di chi e' arrivato tra i primi dieci;
4) Il ristoro finale della 100km era scarsino;
5) La medaglia per i finisher della maratona era con la scritta 100km Rimini
extreme;
6) Hanno classificato nella maratona gli atleti della 100km che si sono farmati al 42,195 km quando questo non era esplicitato nel regolamento (se fossi stato primo in gara basandomi sul colore dei pettorali e poi m'accorgevo al traguardo di essere arrivato ,che ne so,secondo perchè uno della cento chilometri aveva deciso di ritirarsi? A quale scopo allora i numeri di colore diverso???)

Comunque spero che anche gli Organizzatori ,così come ho fatto io con i miei errori,possano trarre delle indicazioni utili per il futuro,affinchè la manifestazione possa migliorare e allora sarò il primo ad applaudirli,a rallegrarmene e a raccontarlo !!!FORZA RAGAZZI,SI PUO' E SI DEVE MIGLIORARE,VALE PER ME E VALE PER VOI,IN BOCCA AL LUPO!!!

giovedì 15 luglio 2010

Ecomaratona del Ventasso.La "DURA"bellezza di correre nella natura.

Solo una volta,qualche anno fa,avevo corso una gara in natura anche se molto breve, circa 8.7km... LA CRONOSCALATA DEL VENTASSO. Esperienza,alll'epoca,TERRIFICANTE per me,che mai avevo avuto l'occasione di correre un trail.Salite da panico,discese da pazzi,fondo sconnesso,rami che sbucavano da ogni dove,ecc;così all'arrivo mi ripromisi:"MAI PIU'UNA CORSA DEL GENERE".Per qualche tempo ho tenuto fede a questa mia promessa di correre solo sull'asfalto delle strade,più sicuro per le mie caviglie e per le giunture tutte solo per la tranquillità di sgambettare su di un fondo compatto,senza buche e sorprese di varia natura.A partire da quest'anno però le cose sono cambiate un pò e per preparare al meglio il tratto di salita ripida su fondo sterrato che dopo 154km di corsa dovrò affrontare alla Spartathlon ho deciso di concerto col mio coach di variare un pò la superfice d'appoggio dei piedi,così ho partecipato alla maratona della Pace sul fiume Lamone,alla 50km sulla sabbia di San Benedetto del Tronto e di conseguenza l'iscrizione all'Ecomaratona del Ventasso era d'obbligo,anche perchè recensita sempre in modo positivo da tutti e poi perchè distante solo 50km da casa.Una bella corsa dove il rispetto per la natura viene messo al primo posto insieme alla sicurezza del percorso e di riflesso anche degli atleti.Come sempre il mio arrivo nella località di partenza ,in questo caso Busana,sull'appennino reggiano ai confini della Toscana è stato molto anticipato perchè mi piace vedere l'avvento della gente,la preparazione,la cura dei dettagli,"l'Organizzazione che si muove" in modo che tutto si svolga senza intoppi.L'aria che si respira è più fresca rispetto a quella che s'inala giù in città... Finalmente non c'è quella cappa di umidità che avvolge sempre la pianura Padana.Pian piano la piazza del piccolo paese inizia a riempirsi di persone,di atleti con abbigliamento un pò diverso rispetto a quello che generalmente si vede in una normale maratona su strada... Fanno bella mostra scarpe da trekking,bastoncini da nordic walking,borracce di varie misure,ecc.Anch'io per la verità un qualcosa di diverso ce l'ho,è un marsupio,perchè facendo le prove per la Spartathlon,questo oggetto sicuramente sarà mio fedele compagno lungo i 246km della corsa ellenica.Ci avviciniamo all'orario di partenza,facciamo la punzonatura e poi lo speaker ci ricorda che essendo un'ecomaratona ,ma questo dovrebbe valere sempre,abbiamo l'obbligo ,dico io anche l'educazione,di buttare bottigliette e bicchieri vuoti negli appositi contenitori e poi altra cosa importante,prestare soccorso alle persone in difficoltà,questo secondo me sarebbe sempre auspicabile. Ore 08:30... SI PARTE.Un primo giro di circa 11km ci fa ripassare dal centro abitato di Busana per poi intraprendere la strada verso il Ventasso.Si aprono davanti a me sentieri molto belli,si vedono ruscelli,animali di vario genere,si passa da piccoli ed antichi borghi,brughiere d'altura... E' tutto molto particolare e bello per me abituato al puro e semplice asfalto di città. Ci sono dei tratti dove la corsa lascia il passo al cammino date le pendenze elevate ma anche questo va bene perchè corro in un'altra dimensione,rapito come sono dall'ambiente circostante.C'e del fango ,pietraie,erba diciamo un fondo abbastanza misto e tutto ciò mi fa stare molto concentrato per fare in modo che le caviglie non mi giochino un brutto scherzo.Passano i chilometri,il cronometro va avanti ma di questo' non mi accorgo,non accuso mai stanchezza,figlio ormai quale sono di quella vegetazione così affascinante.I ristori sempre ben forniti e gestiti da persone molto affabili alleviano il nostro andare su,verso l'alto,quasi a toccare il cielo.Si arriva al lago Calamone,c'è tanta gente che prende il sole,persone che giocano con i figli,molti applaudono e c'incoraggiano al nostro passaggio.Da li in poi però la salita inizia a diventare seria,dal basso si vede uno sciame di persone che s'inerpica e va fino alla Croce... Uno spettacolo fantastico guardare su. Vedere giù poi è dir poco mozzafiato,nonostante una leggera foschia,si vedono: Il lago,le vallate,le montagne... Tutto un crogiolo di colori meraviglioso che allevia la durezza di una lunga e lenta salita.Arrivo al punto più alto,tiro fuori la mia bandiera dell'Inter e mi faccio immortalare felice e contento.S'inizia poi a correre sul crinale della montagna facendo sempre molta attenzione,la discesa sull'erba e poi sulle pietre mette a dura prova le gambe,atleti abituati ai trail vanno giù come degli animali d'alta montagna,fantastici nel loro incedere così sicuro.Piccoli tratti d'asfalto sono un'oasi per me,purtroppo sono pochissimi e si ritorna presto sullo sterrato ,c'è molto fango e le scarpe così come i piedi non si riconoscono più,però ormai manca poco.Qualche accenno di crampi ai piedi dovuto al fatto che fossero bagnati ,però si va avanti.Parecchi atleti ormai camminano,hanno dato tutto,io invece corro tranquillamente,rido ,scherzo... Esco dallo sterrato e m'immetto sulla discesa che porta al traguardo,al cambio di superfice un altro accenno di crampi,stavolta però alle gambe,mi rilasso e vado giù sparato col bandierone dell'Inter sempre che sventola,la gente applaude ,m'incita e dopo 5h 00' 26" termino la prova in 42ima posizione.Quando taglio il traguardo c'è lo speaker che ironizza,simpaticamente sul mio vessillo e i miei tatuaggi. Uno scambio di battute con lui e con il buon Margini che faceva le riprese e poi via.Doccia,a 100m... Perfetto. Pranzo, con i bimbi simpaticissimi che aiutavano a servire ai tavoli,.abbondante e buono.Poi,ahimè alle 14.30,di corsa in macchina (sempre nei limiti di velocità) a lavorare ringraziando un mio collega che mi aveva fatto la cortesia di rimanere due ore in più... Grazie Sandro.Mi resta il ricordo di una "DURA" e bella corsa in natura e la PROMESSA STAVOLTA DI RITORNARE.

P.s. Come ho detto durante la gara non ho accusato fatica e dolori,il giorno dopo però le mie gambe hanno indetto uno scipero generale;
P.s. Altra tappa di avvicinamento alla Spartathlon superata.