sabato 30 maggio 2015

Il mondiale,il sogno e il grande imbroglio... (Mondiale,Torino 2015, 24 ore)


E’ trascorso più di un mese dalla 24 ore di Torino e voglio mettere la parola fine a tutto quello che è stato, scrivendo questo mio ultimo articolo.

“Sai,quando arrivò la telefonata,mi fermai cinque minuti...Mi misi a sedere e con la testa tra le mani, iniziai a piangere come un bambino. Credimi,non capivo più niente !!!” . 
Antonio Mammoli  (Nove Colli Running 2011).
 
"A me quella telefonata non è mai arrivata !!!
Cirinho Di Palma (Aprile 2015).



Tutto ebbe inizio qualche anno fa,quando per caso ebbi la fortuna di conoscere  un atleta toscano,un uomo vero. Si,vero,di quelli dai quali puoi solo imparare e voler bene in futuro: Antonio Mammoli. Eravamo alla Nove Colli Running. La semplicità con cui parlava e accompagnava un suo amico in gara mi fece subito intendere,senza conoscerlo che ero in presenza di un grande. Attratto dalla sua spontaneità iniziai a porgli tante domande a cui lui rispondeva con estremo garbo,ad un certo punto il discorso, non so perché, andò ai campionati mondiali della 24 ore. Mi raccontò delle sensazioni che aveva provato quando fu convocato per la prima;gli occhi gli brillavano ancora dalla felicità e,la voce diventava quasi un sospiro.“Vestire i colori dell’Italia e rappresentarla è un orgoglio, una sensazione che porterò per sempre nel mio cuore”, mi disse. Come non capirlo...Se si chiedesse ad un bambino che pratica sport, il suo desiderio più grande,questi risponderebbe :”Voglio fare il MONDIALE !!! “,lo stesso quesito posto ad un atleta più grande,avrebbe analogo responso. Correre,giocare un mondiale è l’ambizione di tutti... “Sai,quando arrivò la telefonata,mi fermai cinque minuti...Mi misi a sedere e, con la testa tra le mani, iniziai a piangere come un bambino. Credimi,non capivo più niente ” . 
Queste sono le parole del pratese che hanno accompagnato in questi anni i miei allenamenti e che  mi fanno ancora rabbrividire al solo  ricordo. Si vive di sensazioni,di sogni ma forse questo a qualcuno non importa. Da quel giorno,ho avuto modo poi di correre altre gare, tra cui le più dure al mondo ma il pensiero era sempre quello,quello del bimbo...:”VOGLIO CORRERE UN MONDIALE”. Alla vigilia di una mia partenza per una gara negli Stati Uniti,ebbi modo di parlare di gare lunghe ventiquattro ore  con un’altra persona,un atleta che ha scritto la storia dell’ultramaratona in Italia e che ancora oggi è al mio fianco come tecnico ma in primis come amico,lui è :Antonio Tallarita. Un SIGNORE,Antonio, che poi pagherà con l’esclusione dal mondiale di Torino 2015,il solo fatto d’aver preteso il rispetto delle regole e quindi l’aver perorato la mia causa con lo staff tecnico e con i dirigenti della Iuta. Ritornai dal continente a stelle e strisce e...
Ricordo come se fosse ieri,c’incontrammo a cena e stilammo un programma di gare e  periodi di allenamento fatti di corsa e palestra. Passava il tempo e nel mio piccolo i risultati cominciarono ad intravedersi: prima in una sei ore e poi in una dodici ore ,frutti premiati dall’ingresso nella lista degli atleti d’interesse nazionale,specialità 24 ore. Arrivò poi anche un discreto responso in una ventiquattro ore dove corsi per 217,250 km, ripeto non un risultato di grandissimo livello,assolutamente,però un chilometraggio che mi metteva tra i primi nove nel biennio 2013-2014 e siccome al mondiale andavano in nove ed ero anche in linea con i criteri di selezione,ero felice...  Si vive di sensazioni,di sogni ma forse questo a qualcuno non importa. Intanto più il tempo delle convocazioni s’avvicinava e più nella mia testa riecheggiava...:” Sai,quando arrivò la telefonata,mi fermai  cinque minuti...Mi misi a sedere e, con la testa tra le mani, iniziai a piangere come un bambino. Credimi,non capivo più niente ” . Immaginavo,speravo di rivivere quella scena...alla fine m’illudevo. Quella telefonata sarebbe stata il premio ai miei sacrifici,alle mie rinunce,al mio tutto. A me quella telefonata non è mai arrivata !!!
Più passava il tempo e più vedevo cose strane: tempi di presentazione dei risultati che s’allungavano senza che io,ufficialmente sapessi qualcosa,convocazioni che slittavano e la cosa più strana: IL SILENZIO, tutti sapevano ma nessuno parlava... Tra dicembre e gennaio arrivano diverse mail dalla Iuta nelle quali c’era,oltre alla convocazione al raduno medico di gennaio anche la richiesta  di tenersi pronti per il raduno premondiale di febbraio (INDISPENSABILE)... A prima vista sembrerebbe tutto bello,tutto chiaro e invece...
Molto strano,c’era l’elenco in ordine alfabetico di dodici/tredici nomi maschili,poi le donne sempre in sequenza alfabetica e poi il mio nome con quello di altri atleti...  Esclamai:“Non so,mi sembra strano,sembra che abbiano deciso già tutto...mi sbaglierò “ .ILLUSO !!!



Arriva gennaio e con esso il raduno medico. Chiedo un confronto col tecnico,che ottengo e la prima cosa che mi dice quando entro è:” Devi essere già onorato d’essere qui”... Capii che già avevano deciso tutto, mi sforzai e non volevo credere a quello che avevo ascoltato. Mi difesi,spiegando che non ero li per caso e che col mio risultato andavo a collocarmi in una certa posizione. La discussione andò avanti per circa mezz’ora ed un altro paio di stilettate mi furono inferte...Ci salutammo ed andando via gli dissi:”Voglio vedere come fate a non convocarmi per il raduno premondiale”. M’hanno poi dimostrato come hanno fatto... Da persone che si qualificano da sole,non mi hanno neanche chiamato per dirmelo,quando avevano preteso che ci fossimo tenuti liberi per il raduno. Uscii e me ne andai a correre,dicendo dell’accaduto a Tallarita e ad altri atleti. Ero nervoso... Intanto tutto taceva,le convocazioni non arrivavano,fin quando un giorno mi chiama Antonio dicendomi che le mail per il raduno erano arrivate ma che io non risultavo nella lista. Mi crollò il mondo addosso,due anni di sacrifici andati in fumo. Con una mail mi dimisi da promoter Iuta e con un’altra chiesi al tecnico di togliermi dalla lista degli atleti d’interesse nazionale in quanto pur avendo i risultati che erano dalla mia parte,ritenevo di non avere “certi requisiti” (ma quali,poi?) per stare in quella lista. Il selezionatore mi rispose in modo solerte,dicendomi che avrebbe comunicato tutto alla Iuta mentre il segretario della stessa Iuta mi scrisse che a breve si sarebbero fatti sentire lui e il tecnico per darmi delle spiegazioni... A breve ? Trascorse una settimana...niente. Fin quando un giorno Tallarita mi chiama...”Scevaroli è qui a Reggio Emilia,sei disponibile per un colloquio?” Io pensai:”Ma questo sapeva da due mesi che sarebbe venuto in città perché c’era un raduno,deve farmi chiamare venti minuti prima che io finisca di lavorare?...Mah? “ Vado all’incontro e pretendo la presenza di Antonio,già una volta m’avevano teso un’imboscata... Parlo per due ore e mezzo ma non mi vengono fornite spiegazioni,niente,un muro di gomma. Gli spiego che in città intorno al mio nome c’era fermento,il primo giornale cittadino m’aveva chiesto un’intervista e nel caso non m’avessero dato delle risposte erano pronti ad uscire con degli articoli... Niente,assolutamente niente. Passò qualche giorno e uscì un articolo sulla Gazzetta di Reggio. Gli animi iniziarono a scaldarsi... Arriva il giorno del raduno e Tallarita,come atleta, viene giustamente convocato. Un colloquio con i vertici e due giorni dopo gli viene detto :”Mi spiace sei fuori per l’età”. Io mi chiedo :”Ma Antonio Tallarita è venuto da marte ? Non conoscevano la sua data di nascita da prima ? Se ne sono accorti solo adesso,a  marzo? Qualcosa sarà successo.. Strano,molto strano.”

                                                                                                                                                                                                                                                                                    Intanto m’iscrivo da open alla manifestazione mondiale,voglio fare bella figura,voglio e devo dimostrare il mio valore. Consapevole d’aver fatto un’ottima preparazione e di non aver lasciato niente al caso, vado a Torino molto carico. Non sapevo invece d’andare incontro ad un grosso fallimento,una figuraccia di quelle epocali annacquata neanche dal non grande risultato complessivo degli altri atleti della nazionale. In quella gara di Torino,io so solo che ad un certo punto ho detto:”Corro 100km e me ne vado!!! “ . Senza scuse come hanno fatto in tanti: il percorso,il caldo... Per me il tracciato era bello e la giornata fantastica. I motivi del mio ritiro li abbiamo trovati qualche giorno dopo a cena io e Tallarita.Posso solo dire e concludo che sono trascorsi due anni dall’inizio di questo mio miraggio AZZURRO o meglio di questo mio mancato sogno NAZIONALE,non perdonerò mai chi ha RUBATO la speranza a un ragazzino calpestando regole e solo perché era più grande e potente di lui. Per ogni goccia del mio sudore asciugato dall’asfalto,per ogni lacrima che ho versato... lasciamo perdere potrei non essere molto educato. Ho fatto sentire la mia voce attraverso i social network,qualcuno ha anche cavalcato questo mio grido di battaglia e a tanti altri invece avrà dato festidio.
Un amico che io stimo tantissimo perché parla sempre chiaro mi ha scritto :”Invece di giudicare gli altri pensa ai tuoi fallimenti !!! “
Un altro ancora:”Se volevi dare dei consigli potevi rimanere nella Iuta !!! “ .
Avete ragione, prendo atto del mio fallimento e della mia gara di merda. Con la stessa onestà intellettuale però dico :”I numeri a febbraio erano dalla mia parte,mi hanno preso in giro.”
Ribadisco con forza il mio  grazie a tutti gli amici che mi sono stati vicini in questo periodo e alla mia squadra: Antonio Tallarita e Andrea Boni Sforza ,UOMINI SERI !!!
Un ultimo pensiero lo rivolgo ad Antonio Mammoli. Con quelle sue parole di qualche anno fa m’ha fatto vivere un’emozione,un’emozione di una telefonata che mai è arrivata e mai arriverà.

“Sai,quando arrivò la telefonata,mi fermai per cinque minuti...Mi misi a sedere e, con la testa tra le mani, iniziai a piangere come un bambino. Credimi,non capivo più niente ” . 
Antonio Mammoli  (Nove Colli Running 2011).

A me quella telefonata non è mai arrivata !!!
Cirinho Di Palma (Aprile 2015).


Grazie.