mercoledì 20 marzo 2013

Brescia Art Marathon 2013


Questa maratona ha un inizio un pò strano. Un post su facebook della mia amica Alina il venerdì antecedente la gara, “Chi viene con me a Brescia a fare il pacer delle 4h30’ ? Contattatemi ” e nell’istante in cui lo leggo decido d’andare. Sono il primo a propormi,così la pugliese incredula e contenta mi da appuntamento alla domenica mattina nella città lombarda. Mi organizzo subito chiamando il fido Andrea e all'istante troviamo l’accordo per fare il viaggio insieme. Sabato pomeriggio però la doccia fredda,Alina mi comunica che non potrà essere presente per motivi :”...poi ti spiego...”. Un vero problema per me che non avendo mai corso ad un’andatura così bassa mi sarei ritrovato ad essere molto più veloce del necessario portando fuori giri gl’ignari al mio seguito. Parlo con gli organizzatori e cerco di farmi assegnare un tempo che vada dalle 3h 15' alle 4h 00’ ma non è possibile. “Dai,tranquillo,vieni e domani vedremo” è la loro risposta. Non tanto rinfrancato da ciò arriva domenica mattina e si parte alla volta di Brescia. Ritiro pacco gara e pettorale veloce,foto di rito con tutti i pacers e la scoperta che io sarò l’unico delle 4’30’. Viale Europa  con la sua ampia sede stradale vede la partenza e poi è un lungo peregrinare per la periferia della città. Il mio è un gruppo ben nutrito anche perché costituito da tanti che correranno la mezza maratona. Con me anche Angela Gargano,amica di tante avventure,giunta in città con suo marito Michele anch’egli maratoneta. So che quell’andatura è la sua e le chiedo se può stare con me fin quando le mie gambe non memorizzeranno il ritmo. Come da consiglio degli organizzatori:” Fate divertire le persone”, inizio il mio show,d’altronde uno che corre con una cresta colorata fucsia, verde,gialla e blu come potrebbe non regalare un sorriso agli astanti. Insieme a noi dall’inizio c’è Stefania che braccatomi sulla linea di partenza mi aveva chiesto di portarla al traguardo senza difficoltà. E’ un susseguirsi di battute,di barzellette,fino a quando alla mezza maratone praticamente tutto il gruppo svolta facendomi rimanere insieme a Angela,Stefania ed un altro atleta. Che delusione...Abbiamo un vantaggio sulla tabella di marcia di circa quarantacinque secondi ,quindi tutto nella norma. Negli ampi viali che vengono percorsi, ammiro la professionalità dei volontari, pronti ad indicare il senso di marcia con largo anticipo a tutti gli atleti. Proseguiamo imperterriti e attraversiamo una vasta area industriale con tantissime fabbriche. Un pugno in un occhio invece è un’ampia zona formata da fabbriche dismesse e quindi da bonificare. Il sole intanto fa sentire il suo calore ma siamo ancora lontani dal centro. Arrivati ad un certo punto Angela mi dice che ha un problema e rallenta. Rimaniamo in tre. Verso il trentacinquesimo chilometro perdo anche un altro atleta e così rimaniamo io e  Stefania. Parliamo di tante cose,lei mi sprona a chiacchierare,”Così non penso alla strada da fare”,mi ripete. Intanto il traguardo si approssima e le soste ai ristori che io avevo calcolato più lente sono sempre una toccata e fuga. Arriviamo al quarantesimo chilometro e rallento leggermente invitando la mia ombra (Stefania) a continuare. Un boato accoglie il mio giungere in piazza Paolo VI, sono i tantissimi gli amici che aspettano me per fare festa tutt’insieme. Abbracci,saluti e foto prima della leggera salita che sfocia in piazza della Loggia,così artisticamente bella,così un pugno nello stomaco nella storia italica. Chiudo,da solo,in 4h 29’ 45”.  Pasta party e poi a zonzo per la città in direzione della metro dove mi sono sentito veramente osservato. E’ così strano vedere uno che in inverno gira per le strade  in pantaloncini corti,canotta, cresta fosforescente e bandierone dell’Inter al seguito? Ma si, sono proprio strani questi bresciani.