giovedì 15 luglio 2010

Ecomaratona del Ventasso.La "DURA"bellezza di correre nella natura.

Solo una volta,qualche anno fa,avevo corso una gara in natura anche se molto breve, circa 8.7km... LA CRONOSCALATA DEL VENTASSO. Esperienza,alll'epoca,TERRIFICANTE per me,che mai avevo avuto l'occasione di correre un trail.Salite da panico,discese da pazzi,fondo sconnesso,rami che sbucavano da ogni dove,ecc;così all'arrivo mi ripromisi:"MAI PIU'UNA CORSA DEL GENERE".Per qualche tempo ho tenuto fede a questa mia promessa di correre solo sull'asfalto delle strade,più sicuro per le mie caviglie e per le giunture tutte solo per la tranquillità di sgambettare su di un fondo compatto,senza buche e sorprese di varia natura.A partire da quest'anno però le cose sono cambiate un pò e per preparare al meglio il tratto di salita ripida su fondo sterrato che dopo 154km di corsa dovrò affrontare alla Spartathlon ho deciso di concerto col mio coach di variare un pò la superfice d'appoggio dei piedi,così ho partecipato alla maratona della Pace sul fiume Lamone,alla 50km sulla sabbia di San Benedetto del Tronto e di conseguenza l'iscrizione all'Ecomaratona del Ventasso era d'obbligo,anche perchè recensita sempre in modo positivo da tutti e poi perchè distante solo 50km da casa.Una bella corsa dove il rispetto per la natura viene messo al primo posto insieme alla sicurezza del percorso e di riflesso anche degli atleti.Come sempre il mio arrivo nella località di partenza ,in questo caso Busana,sull'appennino reggiano ai confini della Toscana è stato molto anticipato perchè mi piace vedere l'avvento della gente,la preparazione,la cura dei dettagli,"l'Organizzazione che si muove" in modo che tutto si svolga senza intoppi.L'aria che si respira è più fresca rispetto a quella che s'inala giù in città... Finalmente non c'è quella cappa di umidità che avvolge sempre la pianura Padana.Pian piano la piazza del piccolo paese inizia a riempirsi di persone,di atleti con abbigliamento un pò diverso rispetto a quello che generalmente si vede in una normale maratona su strada... Fanno bella mostra scarpe da trekking,bastoncini da nordic walking,borracce di varie misure,ecc.Anch'io per la verità un qualcosa di diverso ce l'ho,è un marsupio,perchè facendo le prove per la Spartathlon,questo oggetto sicuramente sarà mio fedele compagno lungo i 246km della corsa ellenica.Ci avviciniamo all'orario di partenza,facciamo la punzonatura e poi lo speaker ci ricorda che essendo un'ecomaratona ,ma questo dovrebbe valere sempre,abbiamo l'obbligo ,dico io anche l'educazione,di buttare bottigliette e bicchieri vuoti negli appositi contenitori e poi altra cosa importante,prestare soccorso alle persone in difficoltà,questo secondo me sarebbe sempre auspicabile. Ore 08:30... SI PARTE.Un primo giro di circa 11km ci fa ripassare dal centro abitato di Busana per poi intraprendere la strada verso il Ventasso.Si aprono davanti a me sentieri molto belli,si vedono ruscelli,animali di vario genere,si passa da piccoli ed antichi borghi,brughiere d'altura... E' tutto molto particolare e bello per me abituato al puro e semplice asfalto di città. Ci sono dei tratti dove la corsa lascia il passo al cammino date le pendenze elevate ma anche questo va bene perchè corro in un'altra dimensione,rapito come sono dall'ambiente circostante.C'e del fango ,pietraie,erba diciamo un fondo abbastanza misto e tutto ciò mi fa stare molto concentrato per fare in modo che le caviglie non mi giochino un brutto scherzo.Passano i chilometri,il cronometro va avanti ma di questo' non mi accorgo,non accuso mai stanchezza,figlio ormai quale sono di quella vegetazione così affascinante.I ristori sempre ben forniti e gestiti da persone molto affabili alleviano il nostro andare su,verso l'alto,quasi a toccare il cielo.Si arriva al lago Calamone,c'è tanta gente che prende il sole,persone che giocano con i figli,molti applaudono e c'incoraggiano al nostro passaggio.Da li in poi però la salita inizia a diventare seria,dal basso si vede uno sciame di persone che s'inerpica e va fino alla Croce... Uno spettacolo fantastico guardare su. Vedere giù poi è dir poco mozzafiato,nonostante una leggera foschia,si vedono: Il lago,le vallate,le montagne... Tutto un crogiolo di colori meraviglioso che allevia la durezza di una lunga e lenta salita.Arrivo al punto più alto,tiro fuori la mia bandiera dell'Inter e mi faccio immortalare felice e contento.S'inizia poi a correre sul crinale della montagna facendo sempre molta attenzione,la discesa sull'erba e poi sulle pietre mette a dura prova le gambe,atleti abituati ai trail vanno giù come degli animali d'alta montagna,fantastici nel loro incedere così sicuro.Piccoli tratti d'asfalto sono un'oasi per me,purtroppo sono pochissimi e si ritorna presto sullo sterrato ,c'è molto fango e le scarpe così come i piedi non si riconoscono più,però ormai manca poco.Qualche accenno di crampi ai piedi dovuto al fatto che fossero bagnati ,però si va avanti.Parecchi atleti ormai camminano,hanno dato tutto,io invece corro tranquillamente,rido ,scherzo... Esco dallo sterrato e m'immetto sulla discesa che porta al traguardo,al cambio di superfice un altro accenno di crampi,stavolta però alle gambe,mi rilasso e vado giù sparato col bandierone dell'Inter sempre che sventola,la gente applaude ,m'incita e dopo 5h 00' 26" termino la prova in 42ima posizione.Quando taglio il traguardo c'è lo speaker che ironizza,simpaticamente sul mio vessillo e i miei tatuaggi. Uno scambio di battute con lui e con il buon Margini che faceva le riprese e poi via.Doccia,a 100m... Perfetto. Pranzo, con i bimbi simpaticissimi che aiutavano a servire ai tavoli,.abbondante e buono.Poi,ahimè alle 14.30,di corsa in macchina (sempre nei limiti di velocità) a lavorare ringraziando un mio collega che mi aveva fatto la cortesia di rimanere due ore in più... Grazie Sandro.Mi resta il ricordo di una "DURA" e bella corsa in natura e la PROMESSA STAVOLTA DI RITORNARE.

P.s. Come ho detto durante la gara non ho accusato fatica e dolori,il giorno dopo però le mie gambe hanno indetto uno scipero generale;
P.s. Altra tappa di avvicinamento alla Spartathlon superata.

1 commento:

  1. Ciao Ciro, sinora sei stato l'unico che ho visto affrontare salite del genere cantando! Lunghe corse!

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