domenica 4 marzo 2012

15^ Maratona delle Terre Verdiane : Una passeggiata.


Volevo fare un buon allenamento in vista della 24 ore di Venezia e l’occasione migliore mi veniva regalata dalla 15^ edizione della Maratona delle Terre Verdiane. L’avevo già corsa altre volte, quindi c’era poco da scoprire.
La partenza dalla cittadina termale di Salsomaggiore e l’arrivo a Busseto erano gli stessi, cambiavano leggermente alcuni passaggi della gara. Una giornata molto bella con un cielo azzurro ed una temperatura perfetta per correre ci accoglieva già dal mattino presto al Palazzo dei Congressi, luogo deputato alla consegna dei pacchi gara e dei pettorali, nonché usato anche da tutti come spogliatoio e per stare al caldo. Come sempre in molti sono arrivati e carichi d’entusiasmo hanno dato vita ad una bella manifestazione.
Grazie all’organizzazione, che ha presidiato il percorso in modo perfetto, tutto si è svolto nella massima sicurezza. Alla partenza, Roberto Brighenti, voce storica della kermesse, faceva vibrare le sue corde vocali nell’aere e rendeva l’attesa meno noiosa. All’orario stabilito è partita la gara, i primi chilometri in discesa fanno sì che alcuni si lascino andare ad un’andatura leggermente più veloce del dovuto e pagheranno dopo, con gl’interessi, questa piccola pazzia.
Dopo qualche chilometro formiamo un trio e, divertendoci, facciamo scorrere sotto le nostre scarpe la lingua d’asfalto che attutisce i nostri passi. Correndo con estrema tranquillità ci soffermiamo a guardare il paesaggio, a prendere accordi per le gare future e così arriviamo a Soragna, con la prima bella sorpresa, il passaggio nella Rocca. Attraversare il corridoio della dimora del Principe Diofebo e poi uscire dalla porta principale della stessa è stato molto bello e particolare, che poi ci fosse una piccola scala da salire per me è stato un dettaglio trascurabilissimo. Ci avviciniamo sempre di più al paese natale del grande Giuseppe Verdi, alcune sue note vengono sparate dagli altoparlanti posizionati lungo la strada e purtroppo incontro anche qualche amico che ha avuto dei problemi.
Siamo nella campagna della provincia di Parma, un’atmosfera di calma assoluta ci accompagna e questa tranquillità è squarciata solo dalle nostre risate e da altri atleti che in modo simpatico ci dicono: “Oh, ma parlate sempre voi, fate pure con comodo. Noi vi ascoltiamo ma a parlare non ci pensiamo proprio, siamo a limite”. Li capivamo e talvolta chiedevamo loro scusa, ma realmente andare a quell’andatura era per noi un gioco, in fondo stavamo solo correndo per stare sulle gambe in vista di altre gare lunghissime alle quali dobbiamo partecipare.
Ad un certo punto quando mancano tre chilometri all’arrivo, Lodo ci dice: “Vorrei fare l’ultimo chilometro a 3’30”, cosa ne dite?” Capiamo subito che è una battuta, però, un cenno d’intesa con Marco mi fa capire che agli ultimi mille metri faremo uno scatto. Arrivati al quarantunesimo, con un allungo per noi abbastanza facile, stacchiamo in un attimo l’amico bolognese che inizia ad urlare: “Cosa fate, io scherzavooooooooo!!!”, rallentiamo e giungiamo in piazza, a Busseto, sorridendo così come eravamo partiti.
La statua di Verdi guardava tutti dal suo particolare posto d’osservazione accogliendoci come dei figli. Buono il ristoro finale e il pasta party, funzionale il servizio pullman per portarci alle docce (io ho trovato l’acqua calda).
Due sole cose non mi son piaciute proprio: I soliti bicchieri a terra lungo il percorso e l’aria di smobilitazione quando ancora dovevano arrivare degli atleti (il mio amico Ancora è arrivato nell’attimo in cui il gonfiabile si stava afflosciando) e non basta la verve del grande speaker, che ha sempre una parola simpatica per tutti, ad indorare la pillola.
Per concludere, come sempre ringrazio i volontari che lungo il percorso hanno prestato la loro opera per farci trascorrere una bella domenica e poi i miei compagni di viaggio, Lodo e Marco.

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